IL PERCORSO

Consulenza di formazione e sviluppo della personalità

Il Mio Percorso Ermetico

Quando si sceglie di lavorare sul significato profondo della Vita, sul valore dell'animo umano, si entra inevitabilmente nell'osservazione dell'aspetto spirituale e metafisico del senso ultimo dell'esistenza.

Io sono stato battezzato secondo i principi sacramentali della Chiesa di Roma. Ho, come molti, affrontato percorsi di catechesi fino a diventare io stesso catechista di Santa Romana Chiesa, Cattolica e Apostolica, ricevendone il carisma nella possente Basilica di San Giovanni in Laterano. Ed è stato così fino ai miei venticinque anni. Poi, come tanti altri, i dubbi, le domande, le incertezze, questioni di natura gnoseologica... insomma, volevo capire. Capire cosa? Capire l'Uomo e capire Dio!

Per tutta la mia vita sono stato impegnato da un pensiero fisso: qual è il senso della Vita? Fin da bambino cercavo di capire perché attraversiamo questa meraviglia che chiamiamo esistenza e quale ne sia lo scopo materiale e concreto. La dura realtà da sola non mi bastava, cercavo dietro l'ombra, guardavo dove non è possibile vedere, restavo in attesa di scorgere una forma capace di contenere la pura sostanza.

Verso la metà degli anni Novanta mi capita di leggere un libro di Mariano Ballester, padre gesuita e maestro Zen, che parlava di meditazione. Non avevo mai saputo (ignoranza mia) che esistesse un percorso di meditazione cristiana. Ma non era solo questo che non sapevo, non sapevo in realtà (ma di fatto nemmeno ora) nulla. Brancolavo nel buio... Fu l'inizio di un lungo cammino fisico e spirituale di antropologia del sacro, sempre in giro a osservare il mondo e le sue mille manifestazioni dello spirito, incontrando gli infiniti nomi di Dio.

Dove vivevo allora abitava un docente universitario, che all'epoca insegnava "Religioni e Filosofie dell'India e dell'Estremo Oriente", il prof. Fabio Scialpi che mi ispirò ad approfondire quelle culture millenarie. Grazie anche all'aiuto degli amici di allora, uno in particolare, ahimè oggi scomparso, il dott. Giovanni Battista (un nome, un programma!) Giovannetti, formidabile osteopata in cammino come me e da molto più tempo di me, rimasi anni a riflettere su Krishna, sul Buddha e sulle profondità del Tao. Giunsi in India, arrivai in Cina, superai il Giappone e poi, la Terra è tonda, mi ritrovai a casa.

Ma non era più lo stesso e io nemmeno. Mi chiamo Paolo e non nego che Cristo avesse folgorato anche me come il santo di cui porto il nome. Ma la mia Damasco era tormentata forse come le sue mura lo sono ai giorni nostri. Troppe cose erano cambiate, conobbi cosi lo gnosticismo, gli Esseni e la profondità del Cristianesimo delle origini. Attinsi all'Ebraismo e all'Islam, al Signore Unico e al Dio della Misericordia, alla Kabbalah e ai Sufi.

In mezzo a tanta mia confusione, cominciava a crescere però l'albero della bellezza. Quanto amore, quanta profondità. Ogni uomo, da tempo immemorabile, dedicava un pensiero o una preghiera alla fonte stessa della Vita. Sì, quello stesso uomo che a volte è spietato, crudele, sanguinario e che nel nome di Dio è capace di uccidere senza rimorso. Eppure come dico sempre: "Il sole sorge sempre a Est, che ci si creda o meno".

Non ho più smesso di cercare, anche nei momenti di profondo laicismo filosofico, sempre l'Essere parmenideo mi attraeva più di ogni altra cosa e insieme ad esso la creatura animata dal demiurgo. E, come racconto altrove, fu allora che mi fu svelato il mio talento, io sono un oniromante naturale: un figlio e interprete del Mondo dei Sogni.

Nonostante questo, la mia bussola non era ancora perfettamente orientata. Incontrai un nuovo maestro sul mio cammino. Un dolce e tenero amante della luce divina che mi riaprì una memoria appena tratteggiata quando diciottenne avevo conosciuto alcuni studiosi dei Rosacroce: l'antica Scienza dei Magi: ecco cosa voleva dire veramente la parola "magia"!

Il mio talento è l'Oniromanzia, la mia disciplina è la scienza degli antichi taumaturghi: la Teurgia Ermetica. Come molti cammino, sempre considerandomi un umile novizio.